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“AlmaLaurea è una Ferrari, un modello da sogno”

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Francisco Marmolejo, responsabile dell’Higher education della Banca Mondiale, annuncia la volontà di collaborare con il Consorzio universitario per adattare il modello ad altri contesti nel mondo.
Foto intervistato

“AlmaLaurea è la Ferrari nel settore dell’education in Italia, voglio congratularmi per il vostro operato straordinario, è un‘iniziativa veramente utile. Siamo desiderosi come Banca mondiale a collaborare per diffondere questa esperienza positiva nel mondo”.

Francisco Marmolejo, a responsabile dellHigher education della Banca Mondiale, è stato l’ospite di eccezione al convegno AlmaLaurea “Investire nei giovani: se non ora quando?” che si è tenuto il 12 marzo all’università Ca’ Foscari di Venezia. Nel suo intervento ha ricordato le troppe le persone che vivono in povertà, che non godono delle stesse opportunità, i tre miliardi di cittadini della middle class in cerca di più opportunità di formazione.

Guarda l’intervista

In qualità di Higher Education Coordinator della Banca Mondiale, potrebbe darci una panoramica delle principali politiche attualmente promosse dalla Banca Mondiale nel campo dell'istruzione?
“La Banca Mondiale attua, quale politica principale, una strategia complessiva denominata ‘Education for all’, che mira ad offrire opportunità, soprattutto nei paesi dove tali opportunità sono scarse, per sviluppare appieno il potenziale dei singoli individui, dall’asilo all'istruzione superiore. La strategia principale della Banca Mondiale è, a livello iniziale, quella di fornire le migliori condizioni di accesso all'istruzione, alla salute e in generale ai sistemi di protezione sociale. Ad un secondo livello assicurarsi che, prima di tutto, l'istruzione sia accessibile alla maggior parte della popolazione, ma in secondo luogo, che sia rilevante poiché da quest’ultimo fattore dipende la possibilità per i laureati dei  diversi corsi di studio di avere un posto di lavoro e di  contribuire alla società. Questa è, in sintesi, la strategia della Banca Mondiale in merito all’istruzione superiore”.

Quali sono, secondo lei, gli scenari possibili per il futuro dell'istruzione superiore e dei giovani nei paesi del Mediterraneo?
“Per quanto riguarda il caso dei Paesi del Mediterraneo e dei paesi limitrofi, i dati  mostrano che un numero significativo di  laureati  non ha un lavoro, per di più il “bonus” demografico della regione rispetto al resto d'Europa, fa si che esista un segmento di popolazione giovane molto ampio. Nonostante gli sforzi dei governi di istruire i giovani, nello specifico di offrire istruzione superiore, la realtà è che i giovani istruiti non hanno un posto di lavoro, creando così una condizione molto difficile. Pertanto crediamo che più lavoro debba essere fatto a livello di governo, ma anche a livello di società, al fine di allineare meglio l'offerta di istruzione superiore con le reali esigenze attuali e future del mercato del lavoro. Se saremo capaci di  adattare al meglio il sistema di istruzione superiore, permetteremo ai giovani di questa e della futura generazione non solo di avere accesso all'istruzione, ma, fattore ancora più importante, di conseguire titoli di studio pertinenti e spendibili nel mercato del lavoro. Se falliremo non potremmo stupirci dell’esistenza di profonde frustrazioni. Si tratta della responsabilità di intere società, dei governi, delle istituzioni di istruzione superiore, dei datori di lavoro, delle famiglie e della società in generale di interagire meglio, di comprendere più adeguatamente le dinamiche per reagire opportunamente  e anticipare il futuro”.

La Banca Mondiale sostiene con forza il modello di AlmaLaurea e la potenziale diffusione a livello internazionale. Qual è la sua opinione a riguardo?
“Ho avuto la fortuna di conoscere meglio AlmaLaurea, di avere una migliore comprensione di ciò che fa, del suo campo di applicazione e di quali siano le potenzialità della sua metodologia. Devo confessare di esserne rimasto  positivamente impressionato; ho avuto l'opportunità di conoscere molti modelli e metodologie in diverse parti del mondo e non credo che ci sia qualcuno che ha il tipo di approccio che ha AlmaLaurea. L’elevata partecipazione dei laureati che offrono le loro informazioni; il forte impegno da parte delle istituzioni di istruzione superiore, l’interesse del mondo imprenditoriale e della comunità della ricerca, testimoniata quest’ultima dalla produzione scientifica basata sulle informazioni fornite da AlmaLaurea, sono tutti ingredienti molto positivi per ciò che consideriamo una sorta di meccanismo ideale per adattare al meglio le esigenze di mercato con ciò che gli istituti di istruzione superiore e i laureati stanno facendo. AlmaLaurea è un  modello da sogno da diffondere pienamente in altri contesti; auspicando che altri Paesi si interessino all’adozione dell’approccio AlmaLaurea per stabilire, un sistema simile, cosa che noi, come Banca Mondiale, incoraggiamo vivamente.  Crediamo che sarebbe molto importante che altre parti del mondo prendano coscienza di AlmaLaurea per esplorare, inoltre, le modalità di implementazione del modello in contesti specifici”.  


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